Luca natalini

Nato il 30 maggio 1989 a Pescia, in provincia Pistoia, acquisisce dal nonno, Carlo Maria Mariani, artista e pittore di fama internazionale, la vena creativa e dalla bisnonna Valda, l’amore per i buoni sapori.

Trova nella cucina fin dalla giovane età la maggiore espressione di amore per l’arte e per il gusto.

Inizia la sua carriera all’età di soli 14 anni, quando si trasferisce a Parigi con il sogno di acquisire le tecniche della cucina francese.

Dopo l’esperienza parigina, seguiranno Praga, Vienna e ben 5 anni in Russia, come supervisor generale di una compagnia di ristoranti presenti in tutto il paese.

Nel 2012 si laurea presso l’Alma, la Scuola internazionale di cucina Italiana di Colorno, in provincia di Parma.

Nel 2016 partecipa al concorso organizzato dalla Barilla classificandosi tra i primi dieci Chef, mentre in Russia conquista il titolo di Young Chef per S. Pellegrino.

Nel 2017 partecipa al programma Top Chef, dove conquista la medaglia di bronzo.

Dal 2019 viene coinvolto ne La prova del Cuoco.

Nel 2022 presenzia con costanza a “Detto Fatto” e “Vorrei dirti che” che su Rai 2.

Dopo la gestione del suo ristorante Autem in quel di Parma, nel 2020 approda come Executive Chef presso il rinomato ristorante Al Pont De Ferr di Milano. Ora è pronto per la nuova sfida di Autem* a Milano.

AUTEM

Autem in latino indica una congiunzione, che in alcuni casi significa “ancora” oppure “e inoltre”.

Un concetto che viene ripreso figurativamente anche dal simbolo dell’asterisco su logo: l’urgenza di comunicare qualcosa che ancora non è stato detto, una congiunzione tra opposti che ancora non si è espressa.

I piatti iconici

Non mancano i signature dishes dello Chef Luca Natalini, come la famosa “pasta in bianco”, il piatto a base di lumache chiamato “Come se fosse una bourguignonne”, l’audace “cavallo e ostrica” o “l’insalata di anguilla affumicata”. A completare la proposta food anche un’esclusiva selezione di circa venti tra le migliori referenze casearie, di provenienza italiana o francese, scelte personalmente dallo Chef.

L'idea

Il menù di Autem è costruito di volta in volta, di giorno in giorno, di settimana in settimana. È un ventaglio di possibili piatti in linea con ciò che la natura offre.

La prerogativa essenziale è la sostenibilità, a partire dall’utilizzo di metodi di coltivazione sostenibili per le materie prime selezionate, come l’agricoltura biologica o la permacultura.

Esempio concreto è l’utilizzo di tutti i tagli della carne, dai più pregiati al quinto quarto, con una ciclicità imposta dalla materia prima a disposizione, senza nessuno spreco. Così i grissini sono accompagnati dai burri, realizzati in base alla disponibilità del latte, che sia vaccino, caprino, ovino, di bufala o di asina, o le verdure e la frutta, sono rigorosamente di stagione e provenienti da piccoli produttori, a vantaggio di una filiera corta.

Il piatto finale è quindi il risultato di questa congiunzione tra l’arte della tecnica e l’ingrediente protagonista delle ricette, creando un nuovo valore e testimoniando in ogni atto una volontà ferrea al rispetto delle leggi naturali.

Anche il pescato è esclusivo, con una selezione di eccellenze ittiche stagionali pescate ad amo, da piccole filiere, senza mai utilizzare pesce sovrasfruttato e contribuire così all’equilibrio ecosistemico degli ambienti marini.